sabato 20 aprile 2024

Amore e citrosodina

Per la rubrica: PHARMASONG, la ricetta del dottor Sergio Caputo per digerire amori e altri dispiaceri.

                                         


Non puoi dire di aver amato se per questo stesso amore non hai sofferto almeno un po’.

Non puoi dire di aver amato se non sei mai andato fuori di testa fino a commettere atti di cui ti vergognerai per tutta la vita. 

Fino a pronunciare frasi insensate solo per attirare l'attenzione della persona che ami. 

Non puoi dire di aver amato se non ti sei mai presentato sotto la sua finestra con un cartello con la scritta TI AMO o quantomeno a ululare alla luna il tuo sentimento come un lupo mannaro.

Non puoi dire di aver amato se non ti sei mai arrovellato in dialoghi immaginari, dettati dall'ansia divorante delle tue ragioni inespresse.

Non puoi dire di aver amato se non hai passato notti insonni a macerarti per la sua mancanza. 

Non puoi dire di aver amato se non sei impazzito di gelosia solo perché ha dedicato un attimo della sua attenzione verso un'altra persona che non sei tu. 

Non puoi dire di aver amato se non ti sei sentito corrodere dalla gastrite quando non l'hai sentita per più di dodici ore, fissando il barattolo di antiacido, sperando che ti desse la forza di non chiamarla per l'ennesima volta.

Non puoi dire di aver amato se non hai mai provato la paura di perderla.

Non puoi dire di aver amato se non hai mai pensato che i suoi difetti siano i più grandi pregi che una persona possa avere. 

Non puoi dire di aver amato se non accetti il fatto che lei possa non amarti più e desiderare comunque la sua felicità. E ringraziarla in ogni caso per averti fatto provare l'unico sentimento per cui valga la pena vivere, nonostante la gastrite. 

Chissà se può bastare una vagonata di citrosodina, come cantava Sergio Caputo in uno dei suoi più celebri brani, Bimba se sapessi (contenuto nell'album “Un sabato italiano”, 1983), che, in realtà, tutti conoscono con il titolo Citrosodina, perché è così che è stata registrata e pubblicata. Ma, dopo qualche mese, Caputo riceve una telefonata dall'industria farmaceutica che produceva il digestivo, che gli comunicava che essendo un medicinale, era tenuto a menzionare la dicitura "è un medicinale, leggere attentamente le avvertenze e le modalità d'uso", se non voleva incorrere in delle salatissime multe.

Fu così che il titolo fu cambiato in Bimba se sapessi e furono reincise le prime parole del brano, mutandole in "idrofobina vegetale" (che non esiste in natura) al posto di "citrosodina granulare". 

La composizione della citrosodina, basata su bicarbonato di sodio e citrato di sodio, invita, effettivamente, alla leggerezza, perché aiutando la digestione, riduce la pesantezza di stomaco. Sono entrambi blandi antiacidi che trovano largamente uso nell'industria alimentare come tamponi per l'eccesso di acidità dei cibi e come conservanti. Anche se l'utilizzo prolungato può causare esattamente l'effetto opposto e creare altre problematiche a livello renale. 

La leggerezza è alla base dello swing che propone Caputo. Una leggerezza in grado di far superare tutte le abrasioni che la vita ci impartisce, buttandosi a capofitto nella vita notturna, fatta di illusioni e disillusioni, comunque sempre sfavillanti.

Negli anni a seguire anche Ligabue (Tra palco e realtà) e Vinicio Capossela (Amico ingrato) citeranno degli antiacidi come Maalox e Geffer nei loro testi, ma queste sono altre storie.


Sergio Caputo 


Bimba se sapessi (Citrosodina)


Idrofobina vegetale (Citrosodina granulare)

Bevo per dimenticare il mal di mare

Viscerale che questo mondo mi da

Respirazione artificiale

Per resuscitare il vecchio buon umore

Fai il favore, non criticarmi perché

È sempre più difficile

Tirare avanti questo show

Mi fanno male i piedi a furia di ballare

Un pediluvio nel tuo cuore mi concederò

Bimba se sapessi che monotonia

Tutte quelle balle sulla fantasia

Guarda che mestiere che mi tocca fare

Io con questa faccia e il mio passato da dimenticare

Bimba non è un caso di nevrastenia

Puoi denominarlo spreco di energia

Tutta la fatica che mi tocca fare

Solo per riuscire a galleggiare in questo pazzo mare

Abito qui, perché non sali?

Ho una collezione di medicinali e due bicchieri

E avanzi del pranzo di ieri

Ci sono tante sfumature

Anche nel colore delle scottature

Le abrasioni che questa vita ci fa

Mentre inesorabili

Tiriamo avanti questo show

Ho un forte mal di testa a furia di sgolarmi

Con un tuffo nel tuo cuore mi rinfrescherò

Bimba se sapessi che monotonia

Tutte quelle balle sulla fantasia

Guarda che mestiere che mi tocca fare

Io con questa faccia e il mio passato da dimenticare

Bimba non è un caso di nevrastenia

Puoi denominarlo spreco di energia

Tutta la fatica che ci tocca fare

Solo per riuscire a galleggiare in questo pazzo mare








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