Per la rubrica: Viva la Musica dal Vivo, la pianista Alessandra Celletti ci racconta di una serie di concerti tenuti in giro per l'Italia come se fosse un unico continuo concerto, nato principalmente da una grande folle idea e dalla volontà di realizzarla.
Alessandra, l'idea è talmente affascinante che non possiamo non partire dall'inizio, invitandoti calorosamente a raccontarci come e quando è nata questa idea.
Era l’estate del 2013, e l’Italia si trovava nel pieno di una crisi economica. Nonostante le difficoltà, sentivo il bisogno di trasformare quel momento difficile in una sfida avvincente, un’opportunità di cambiamento. Non avevo nemmeno un concerto in programma, ma il desiderio di suonare per le persone era fortissimo. Così mi venne un’idea un po’ folle: caricare il mio pianoforte su un camion e portare la musica ovunque, attraversando l’Italia e percorrendo tutto lo stivale. Il progetto nacque dal mio desiderio di libertà e dal sogno di suonare per tutti, ovunque. Una raccolta fondi su Musicraiser rese possibile quell'avventura, coprendo interamente le spese e permettendomi perfino di guadagnare qualcosa. Ho scoperto la generosità delle persone e il loro amore per i progetti autentici. Mi sono sentita amata ed ero felicissima.
Per “suonare ovunque” cosa intendi precisamente? Perché da quello e da come racconti non sembra che tu sia passata da luoghi classici come teatri o arene, o siti istituzionali…
Quell’estate suonai in luoghi incredibili: in riva al mare, immersa nei boschi, tra i sassi di Matera, e persino sulle montagne di Piano Battaglia in Sicilia, dove le mucche, con i loro campanacci, sembravano una piccola orchestra. Gli sguardi sorpresi e felici delle persone resteranno per sempre impressi nel mio cuore. Quella pazzia, alla fine, si trasformò in un successo e divenne anche un documentario: Piano Piano on the Road, prodotto da Primafilm e diretto da Marco Carlucci. Tra coloro che hanno sostenuto il mio viaggio c’era anche il regista francese Patrice Leconte, che scrisse un testo per presentare il progetto; un piccolo "gioiello" di parole che conservo come fosse una preziosa lettera d’amore:
"Conosco bene le composizioni di Alessandra Celletti, questa straordinaria pianista che, quando si siede al pianoforte, si illumina di una luce che la rende ancora più bella. Mi ha raccontato del suo progetto un po' folle, ma appassionante e originale: portare la musica in lungo e in largo, sedurre le persone lungo i chilometri. La immagino seduta al suo pianoforte, a bordo di un grande camion, avvolta dalla luce del tramonto, mentre le stelle cominciano a disegnare il cielo blu marino. Lei si lascia andare alle melodie più dolci, come un'immagine sognante di un film di Fellini."
Condivido pienamente il pensiero di Patrice Leconte e trovo di una generosità e genialità uniche l'idea di portare la musica tra la gente che abitualmente non ha la possibilità di frequentare i luoghi adibiti alla divulgazione della cultura. Cosa ti ha lasciato dentro questa esperienza?
Quell’estate ha rappresentato una delle avventure più magiche della mia vita, un sogno realizzato grazie al potere della musica e alla forza dell'immaginazione.
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