Per la rubrica: PHARMASONG, la vita moderna e la paroxetina, un eterno conflitto tra forza e debolezza, tra Lady Madonna dei Beatles e Charlie dei Baustelle.
Un giorno, nella farmacia della periferia romana in cui lavoro, ho conosciuto Lady Madonna, bellissima e trafelata. Sì, proprio come la donna protagonista del brano dei Beatles, la donna di tutti i giorni, la donna della vita reale, complessa e stressante. Per niente santa, per niente signora, ancora più Madonna, ancora più bella, proprio perché vera. Mi sono sentito come Paul McCartney nel rendermi conto di quanto possa essere divino l’atto di nutrire al seno la propria creatura ma anche ricco di preoccupazioni, traumi, angosce, soprattutto se si considera una famiglia numerosa in questi tempi moderni. Perché quando sei un genitore, sei una mamma, la tua felicità è la felicità dei tuoi figli, anche se loro ti travolgono, con le loro esigenze e i loro bisogni, tanto da dimenticare te stessa, coinvolta in questo equilibrio precario che non sai nemmeno in che direzione va. Ogni giorno è da reinventare. Il lunedì la figlia più grande deve fare i compiti e il martedì la piccola deve ancora imparare ad allacciarsi le scarpe. Il mercoledì pensi a come nutrirle mentre le guardi correre arruffate e azzuffarsi tra di loro. Il giovedì sono finiti i soldi. Il venerdì non sai come fare per non impazzire, per non scoppiare. La domenica sai che tutto deve ricominciare. Così ogni santo giorno di ogni santa settimana, come se non esistesse il sabato. Come fai a sbarcare il lunario, donna? Come fai a non soccombere anche quando l’ansia sembra prendere il sopravvento? Lo so che è difficile, donna, ma fai uno sforzo, segui la musica che hai in testa, cantavano i Beatles. E lei si, le la seguiva la musica, il suo ritmo naturale, tutti i giorni, con grande forza interiore, ma un giorno qualcosa si è rotto dentro, tutta la forza mostrò il suo rovescio di fragilità. Tutto crolla. Tutte le certezze su cui si è costruita l'esistenza vengono a mancare. Tutto va in frantumi, il passato, il presente e il futuro si sgretolano in una frazione di secondo. Manca il respiro, si schiaccia il petto, sembra di morire. Attacchi di panico, li chiamano. Depressione, la chiamano. Fu così che la conobbi. Il terapeuta le aveva prescritto una bella dose di paroxetina. Un antidepressivo, Sereupin, il nome commerciale. Ci fu un'intesa rapida tra noi, immediata. Lei cercava qualcuno di cui fidarsi e con cui confidarsi, io qualcuno che sapesse ascoltare. Si instaurò un rapporto vero, sincero. Le chiacchierate frequenti ci consentirono di conoscerci bene. Nonostante tutto riusciva a conservare un spiccata ironia con cui approcciava alle sventure della vita. Le consentiva di scherzare sulla sua situazione. Insieme scegliemmo un nome nuovo per lei: Sere, un diminutivo, non da Serena, ma da Sereupin, appunto. Ben presto questa confidenza fece sì che le posizioni si invertissero. Guardando la periferia con i suoi occhi imparai ad apprezzarla in maniera più profonda. Avrei dovuto essere io a sostenerla, in quanto suo dottore di fiducia, invece era lei a sostenere me. Non l'ho mai ringraziata abbastanza per tutte le cose che mi ha trasmesso con la sua forza. Per merito di questa forza interiore, naturale, tirata fuori chissà da dove, fu in grado di uscire dalla fase acuta della depressione e a sospendere i medicinali. L'ho sempre ammirata per questa forza. Per me è lei l'unica, vera, ancora più speciale, Lady Madonna.
Forza che, molto probabilmente, invece, non possiede Charlie, il protagonista del brano dei Baustelle, perché siamo esseri umani e in questa realtà con le sue tante abitudini degradate, il consumo di paroxetina è paragonabile a quello delle caramelle. Per non soccombere, per reggere il peso dello stress, dell’inadeguatezza in confronto alle aspettative. Quella dei Baustelle è una provocazione e nello stesso tempo una denuncia sulle problematiche della società moderna che con il suo tenore pressante inchioda e crea omologazione. Sviscera la debolezza in tutte le sue manifestazioni fin dall'adolescenza.
La paroxetina è uno psicofarmaco, antidepressivo, che funziona inibendo il rilascio, in alcuni recettori precisi del sistema nervoso centrale, della serotonina, sostanza responsabile del tono dell'umore.
Migliorare l'umore chimicamente comporta, però, non pochi effetti collaterali abbastanza complessi. Come tutti gli psicofarmaci porta ad assuefazione e dipendenza. Non è assolutamente consigliato l'utilizzo senza controllo medico.
Proprio come non fa il giovane baldanzoso Charlie a cui servirebbe la forza della mia Ledy Madonna, o un farmacista che magari sappia indirizzarlo verso rimedi alternativi naturali, come la rodiola o altri ancora che in questo momento storico si trovano facilmente in farmacia.
Baustelle
Charlie fa Surf (brano contenuto nell'album Amen, 2008)
Vorrei morire a questa età
Vorrei star fermo mentre il mondo va
Ho quindici anni
Programmo la mia drum machine
E suono la chitarra elettrica
Vi spacco il culo
È questione d'equilibrio
Non è mica facile
Charlie fa surf, quanta roba si fa
MDMA
Ma ha le mani inchiodate
Se Charlie fa skate, non abbiate pietà
Crocifiggetelo, sfiguratelo in volto
Con la mazza da golf
Alleluja alleluja
Mi piace il metal R'n'B
Ho scaricato tonnellate di
Filmati porno
E vado in chiesa e faccio sport
Prendo pastiglie che contengono Paroxetina
Io non voglio crescere
Andate a farvi fottere
Charlie fa surf, quanta roba si fa
MDMA
Ma ha le mani inchiodate da
Un mondo di grandi e di preti, fa skate
Non abbiate pietà
Una mazza da baseball
Quanto bene gli fa
Alleluja alleluja
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