sabato 22 giugno 2024

Da Murolo a Mina, una dose di penicillina

Per la rubrica: PHARMASONG, la visione della penicillina nelle canzoni di Murolo e Mina. 



Sia Roberto Murolo, con un brano che si chiama proprio Penicillina del 1948, che Mina, in Carne viva del 2009, citano questo farmaco come rimedio che può curare tutti i mali, mettendolo in parallelo con l'amore. O come metafora di questo sentimento. E forse non hanno tutti i torti.  Soltanto l'amore può curare tutti i mali. L'amore vero. Quello che apre i canali del cuore e ridona effervescenza nuova al sangue. Anche se, nel corso del tempo, poi, questa parola, questo sentimento, viene spesso interpretato in maniera del tutto diversa in base alla propria esperienza di vita e approccio psicologico. Ci sono state occasioni in cui alcune forme d’amore non si sono rivelate sane. L'augurio è sempre quello, che si possa aprire il cuore. Far fluire il bene. Darsi, sempre, senza ricevere nulla in cambio, spesso. Senza neanche aspettarselo. Perché l'amore è l'amore anche quando fa soffrire. Sofferenza e cura nello stesso tempo. 

È bella questa visione romantica della penicillina, che, purtroppo, non è nient'altro, invece, che un antibiotico. Un prototipo naturale di antibiotico che riusciva a inattivare soltanto alcuni tipi di batteri. Nel frattempo, però, i batteri che sono molto intelligenti e attaccati alla vita, hanno sviluppato farmacoresitenza e della penicillina sentono soltanto il solletico. 

Alcune fonti dicono che la penicillina sia stata scoperta per sbaglio, dal dottor Flaming, osservando il comportamento di una muffa, contenente il fungo Penicillium (da cui il nome della penicillina), che impediva lo sviluppo di alcuni batteri. 

Quante cose si scoprono per sbaglio. 

Da poeta, mi verrebbe voglia di fare un elogio allo sbaglio e salpare verso l'ignoto come un esperto Cristoforo Colombo alla volta delle Indie. Sentire il formicolio ritmico della voglia di sperimentare che tambureggia sul cuore come pioggia incessante e rasserenante,  anche se dovesse portare a sbagliare. Errare, anche nel senso di vagare. Perché dopo,  se dovesse portare a qualche importante scoperta, con quel retrogusto di fallimento, sarebbe ancora più bella. 

Da farmacista, mi verrebbe da mettere in guardia sui pericoli della farmacoresitenza che prima o poi porterà alla totale inefficacia degli antibiotici comuni, trovandoci nella necessità di inventare altri sistemi per contrastare l'avanzata dei batteri. Come, per esempio, utilizzare gli stessi batteri, contenuti nei fermenti lattici. I cosiddetti probiotici. E perdersi nella bellezza di un gioco di parole, sostituendo il termine antibiotico (cioè anti vita, dei batteri) con il termine probiotico (cioè pro vita, sempre dei batteri).

Da inguaribile romantico, continuo a credere in una forma d'amore positivo che possa far bene al cuore, come Murolo e Mina, e che in una canzone si possa pure chiamare penicillina. 



Mina 

Carne Viva


Mi sto chiedendo come farti contento

e cosa per te rappresento

ma almeno dimmi che sono l'amante del momento

e se lo raccontassi

ti cascherebbe il mondo

per quella notte indecente

tu non avvicinarmi non far finta di morirmi

io sono carne viva

sono carne viva

sono la tua vitamina la tua penicillina

il tuo pentimento il tuo cedimento

la tua compassione la disperazione

senza mai un'attenzione

io sono carne viva

sono carne viva

le mie gambe fra le tue gambe

la pressione che mi scende

sono la tua missione la tua religione

non so cosa farne ma sono carne della tua carne

odio il perdono, l'amore,e all'improvviso

non voglio essere l'ultima tua chance

ma tu incatenami trattienimi all'istante

e se lo raccontassi

ti cascherebbe il mondo

per quella notte indecente

tu non avvicinarmi non far finta di morirmi

io sono carne viva

sono carne viva

sono la tua vitamina la tua penicillina

il tuo pentimento il tuo cedimento











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