domenica 16 aprile 2023

Davide Cortese: "Tenebrezza"



Non posso che rendere omaggio a questo bellissimo libro di poesie di Davide Cortese. Da vero poeta, in questi versi,  Davide, riesce a mettersi completamente a nudo, rivestendosi esclusivamente di musica in strofe. Le paure, le incertezze, i desideri,  tutti gli intimi sommovimenti del poeta si muovono tra melodia e malinconia, insinuandosi profondamente tra i pori della pelle e le ghiandole lacrimali di chi legge, per fare esplodere tutto con estrema dolcezza. Ho incontrato Davide, come spesso accade, anche casualmente, tra i vari eventi culturali della Capitale, e ho avuto modo di chiacchierare un po' con lui del suo libro.  

Bellissimo già il titolo: "Tenebrezza", perché in una parola sei riuscito a cogliere vari stati d'animo, a evocare diverse sensazioni; è già esaustiva di per sé, ma che cos'è per te Tenebrezza?

Tenebrezza è per me una tenerezza crepuscolare, una dolcezza saturnina, una compassione per ciò che nell’umano è oscuro, una nostalgia dell’avvenire incerto, un timore della gioia del passato. È per me questo e molto altro.

In tutte le poesie si avverte questo senso di inquietudine, di dolce melancolia, come se qualcosa stesse sfuggendo nel momento stesso in cui te la godi. Tutto si consuma?

Sì, questo consumarsi di tutto è al centro di molti versi di questa raccolta e anche di altre precedenti. Sono ossessionato dal tempo che passa e che non torna, dal presagio della fine che è in ogni cosa, dall’addio che può leggersi ovunque e in ogni istante.

Forse l'unico modo per non consumare la vita è la Poesia, anche se poi si va a bottega dal diavolo, citando proprio dei tuoi versi. Cos'è per te la Poesia?

La poesia è l’incontro segreto tra bellezza e mistero a cui il poeta assiste accidentalmente, come al convegno notturno di due amanti. Di questo intimo incontro tra bellezza e mistero, il poeta-testimone serba solo un profumo: nessuna prova. Questo profumo ha la consistenza che hanno i suoi versi, che sono tutti indizi di poesia, e che solo insieme agli indizi del lettore diventano prove.

Quando ti sei accorto che era così importante per te essere poeta-testimone della bellezza e del mistero? 

Ho scoperto che esprimermi attraverso i versi mi dava gioia già da bambino. Privilegiavo le rime baciate, allora. La parola ha il potere di creare, di rivelare, di salvare dall’oblio.

Cosa ti aspetti, o cosa ti auguri, che un giovane lettore che si avvicina alla poesia trovi nei tuoi versi? Eventualmente che consiglio gli daresti?

Mi auguro che il lettore trovi tra le mie pagine qualcosa di significativo per sé  o anche solo che colga il guizzo di una luce nuova, di un sorriso inaspettato. Al giovane lettore consiglierei di leggere voci poetiche molto diverse tra loro. 

Grazie Davide, sono sicuro che il lettore troverà qualcosa di più, come in uno specchio, potrà riflettere le proprie emozioni e avrà la possibilità di riflettere ancora oltre... e magari salvarsi dall'oblio, proprio come dici tu...



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