lunedì 18 settembre 2023

Mara Gentile: A filo scoperto


A filo scoperto. Disegno realizzato da Maraan 


Proprio in queste settimane una numerosa serie di artiste è stata chiamata a cimentarsi con il tema "la donna e la tecnologia" nel capitolo CyberW nell'ambito della mostra Empowernet Roma Future Week presso la Tevere Art Gallery.

Un invito a riflettere su come l'innovazione tecnologica e digitale viene applicata al corpo della donna e come la possa influenzare nella ridefinizione degli spazi personali e sociali. 

Non si può non partire, allora, da una riflessione fondamentale su come, in questo periodo storico dominato dalla comunicazione per immagini, viene visto il corpo della donna che diviene ogni giorno di più oggetto sessuale da esporre in questo sfrontato mercato virtuale, in un mondo sempre più fatto da apparenza. Un'usanza che avvantaggia oltremodo chi è dotato di una certa avvenenza e può ostentare le proprie fortune fisiche, naturali o meno. Questa enorme ostentazione può risultare claustrofobica per chi vuole proporre contenuti alternativi.

Per questo motivo mi ha colpito particolarmente il lavoro A filo scoperto di Mara Gentile. Il corpo della donna viene richiamato alla sua essenzialità di corpo, non di una bellezza perfetta da ostentare, semplicemente a un corpo che ha diritto a reclamare la sua bellezza in quanto tale, senza censura e senza vergogna, e alla sua dose di piacere. 

All'acquerello originario del corpo della donna, si aggiunge, con una particolare tecnica stilistica fatta di materiali stratificati, un braccio meccanico, che ne determina la sua nuova vita robotica. 

Ecco che nasce la CyberW, con cuore e pelle umani e nervatura elettrica esposta a governare gli ingranaggi.

La donna cibernetica del futuro ha le stesse esigenze della donna primordiale, delle donne di tutti tempi. Sognare e godere anche se il proprio corpo è mutato. 

Ecco che emerge in maniera primitiva come un'energia sottocutanea impossibile da contenere il desiderio di provare piacere.

Supera l'inquietudine di un corpo non più umano ma ne esalta tutta la bellezza e la fragilità prettamente umane. 

Rivendica il proprio spazio, la propria intimità, e il diritto di sfiorarsi da automa sensuale e in autonomia.

Tu sola dentro la stanza e tutto il mondo fuori. 




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