giovedì 15 giugno 2023

Come un premio

Non mi sarei aspettato di ricevere un riconoscimento come farmacista, eppure è successo anche questo…


Questo riconoscimento lo considero, soprattutto, un premio per il lavoro svolto in questi anni di pandemia. Mi può capire soltanto chi come me ha svolto il servizio dei tamponi. 

Un lungo periodo che sembrava una guerra. Sembrava una guerra soprattutto perché ci stavamo disgregando tra di noi. Ci stavamo separando, prendendo posizioni opposte, estreme, esasperate. Trincerati in fazioni nemiche.

Sembrava una guerra ma non era una guerra. Era una situazione molto, molto complicata da gestire ma non una guerra. 

Ci stavamo disunendo, tra posizioni esasperate di proposito e amplificate dalla psicosi di massa. E allora, nel mio piccolo, ho iniziato un altro lavoro, forse sbagliando, cercando di conciliare le posizioni dei no vax con quelle dei pro vax. Perché non serve a niente disunirsi, dividerci, fa soltanto comodo a chi vuole governare senza impedimenti. "Divide et impera" recitava un vecchio detto. 

Soltanto la collaborazione,  lo scambio, il confronto costruttivo, ci permettono di uscire da determinate situazioni complicate. Non facciamoci dividere da chi cavalca l'onda lunga della psicosi…


Ringrazio chi mi ha capito e ringrazio anche chi non mi ha capito.


Ringrazio di cuore, soprattutto, chi è venuto a trovarmi nel mio gabbiotto (ormai ribattezzato gabriotto) a darmi anche un semplice saluto durante il mio servizio, è stato il più grande supporto che mi ha aiutato ad andare avanti.




 










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